Vai al contenuto principale

Mi piace pensare che nel profondo, davvero siamo tutti degli eterni Peter Pan.
In effetti chi è che non ama divertirsi, sfidare e possibilmente anche vincere? Tutti i giorni ci mettiamo in gioco!
E allora il marketing come non poteva prendere la palla al balzo con la Gamification?

Cosa significa gamification per il marketing?

La gamification è una delle frontiere più percorse oggi, una pratica, una tecnica, uno strumento che sfrutta il game design per fini “non ludici”, anzi spesso e volentieri commerciali e trasforma l’esperienza dell’utente in un gioco per la costruzione del brand.
Sorprendente!
Quali sono le tipologie di Gamification? Non saprei con esattezza dare un numero e un nome ma possiamo percorrere insieme alcune tappe per capire qualcosa in più sul suo utilizzo.

Gli utenti possono aiutare le aziende semplicemente giocando.

Gamification o ludicizzazione è un po’ il nuovo modello di riferimento dell’engagement online. Grazie a questa tecnica il brand è in grado di far circolare i propri messaggi in maniera semplice e immediata. 
Coinvolgimento, interazione, connessione spensierata, orientamento all’acquisto: questi sono solo alcuni dei meccanismi che si attivano quando l’utente si trova di fronte al game design. 

Voi penserete che è manipolazione, io lo chiamo dare e avere.
D’altra parte… vi piacerebbe essere sempre interrotti con sondaggi e domande su nuovi prodotti, recensioni, opinioni di utilizzo e apprendimento, voti da 1 a 10, ogni volta che venite a contatto con un prodotto? Non trovate che sia meglio dare lo stesso parere svagandosi?

Resta da sottolineare che parlare di gamification nel semplice caso di carta fedeltà e raccolta punti è alquanto riduttivo. Gamification significa far entrare l’utente dentro al brand creando un percorso di fidelizzazione con tappe e riconoscimenti. 

Faccio chiarezza con una sola domanda: perché non puoi fare a meno di proseguire un videogame come Candy Crash o ancora, perché siamo sempre invogliati a comprare il nuovo Fifa?
Il principio è proprio quello dei videogame: livelli, punteggi, sfide e classifiche. Traguardi da raggiungere grazie ai quali si attiva il concetto di soddisfazione, motivazione, stimolo e competizione.

Step successivo? Devi ri-giocare e fare meglio!

Case Study

Diamo esempio di quanto detto.

Il caso PlayStation 5

Sony ha proposto una Caccia al tesoro usando proprio la tecnica della gamification per il suo nuovo prodotto. Puoi vincere una Console PlayStation 5 se… risolvi i 5 indovinelli. Il premio in ballo è solo per chi arriva per primo ma incentivo in più a partecipare e non arrendersi come “non sarò mai io il primo” è il secondo premio: se risolvi i 5 enigmi puoi comunque partecipare all’estrazione per un secondo premio. E avrai anche tu la Play.

eMart’s

Il più grande retailer della Corea del Sud verificando un calo del fatturato nei centri commerciali nell’ora di pranzo decide di dare vita ad un vero e proprio evento spettacolare, il Sunny Sale: sono state posizionate davanti ai centri delle opere che con la luce del sole, tra le 12 e le 13 si trasformavano in QR Code. Chi riusciva a scansionarlo, aveva in regalo un Coupon.

La campagna ha incrementato le vendite del 25% durante l’ora di pranzo, con un totale di 12.000 coupon regalati.

Adidas Running

Adidas Running è una vera e propria piattaforma social in cui i follower possono vedere i tuoi risultati, partecipare a sfide, creare gruppi e community.

La pubblicazione di classifiche porta continuamente gli utenti a mettersi alla prova e di conseguenza… A correre.

M&M’s

Ma possiamo anche andare indietro nel tempo con tecniche molto meno avanzate e budget inferiori, quando M&M’s decise di lanciare una nuova campagna per aiutare gli utenti a prendere confidenza con il nuovo prodotto, creando un effetto ottico: una schermata piena di m&m’s e un solo bretzel nel mezzo. Lo scopo era semplicemente… Localizzarlo! Facile no?

Promuovendo la campagna sui social network il gioco raggiunse numeri come 25.000 nuovi like sulla pagina Facebook, più di 6.000 condivisioni e 10.000 commenti.

Sintetizziamo i 5 motivi per fare gamification

In questo breve articolo abbiamo accennato ben 5 motivi per fare gamification, riuscite a trovarli? No scherzo non voglio mettervi alla prova.

Abbiamo parlato di engagement e visto come nel caso di Play Station 5 abbia funzionato il gioco ad enigma, di motivazione dando riprova con il caso di eMart’s, di avvicinamento a nuovo prodotto come M&M’S. E come non parlare di fidelizzazione… le marche da sport in questo sono dei geni e Adidas è sicuramente tra queste.

Tutto questo chiaramente è utile quando abbiamo tracciato e analizzato i dati, per restituire all’utente la migliore seconda esperienza!

Lascia un commento