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Il momento è adesso! La voce è la nuova frontiera della comunicazione, al confine tra analogico e digitale, per aziende e professionisti che guardano al futuro della comunicazione, della ricerca, del commercio e dei pagamenti.

Sì, la congiunzione, non delle stelle, bensì tecnologica e del mercato, sancisce l’affermazione di nuove interfacce e metodologie di relazione uomo-tecnologia.

Potrebbe non sembrare, ma ben il 90% di tutte le comunicazioni da uomo a uomo avviene ancora attraverso la voce.

Perché è naturale o perchè siamo stanchi di digitare per comunicare?
È quello che potremmo pensare se osserviamo più da vicino il comportamento degli utenti.
Basta camminare lungo una strada in una qualsiasi città italiana o straniera per notare che le persone utilizzano i propri telefoni quasi come se fossero walkie-talkie, inviando messaggi vocali condivisi attraverso chat nate per scambiare messaggi testuali.

È più facile e veloce fare una “ricerca vocale” o “lasciare un messaggio vocale” ad un amico, un familiare o addirittura un collega, piuttosto che digitare un messaggio di testo su una piccola tastiera.

Le tecnologie nate cinque anni fa, prima molto impegnative e costose, oggi sono diventate mainstream.
Negli ultimi anni un numero enorme di persone ha iniziato ad usare la voce per accedere ai contenuti e navigare con il proprio dispositivo, piuttosto che cercare qualcosa attraverso la digitazione.
La causa di questo cambiamento è molto semplice: l’interazione vocale fa parte della natura umana.
Gli esseri umani sono “progettati” per conversare con gli altri. È con la voce che condividiamo la conoscenza, le emozioni, i sentimenti; possiamo nasconderci dietro una tastiera, ma è la voce il nostro segno distintivo, in quanto forma più efficiente di input di elaborazione. È così che le interfacce vocali consentono agli utenti di porre domande, ricevere risposte e persino svolgere compiti complessi sia nel mondo digitale che fisico attraverso il dialogo naturale.

Dalla ricerca ComScore emerge che entro il 2023, ci saranno 200 miliardi di query di ricerca vocale al mese ovvero più della metà delle ricerche arriverà dall’interazione vocale.

Siri di Apple, Cortana di Windows, Google Assistant (conosciuto anche come Ok Google), Alexa di Amazon sono soltanto alcuni esempi di assistenti vocali che stanno delineando un percorso di sviluppo e integrazioni di nuove interfacce vocali. Fanno parte della nostra quotidianità e rivestiranno un peso sempre crescente, generando nuovi canali, modalità di comunicazione e opportunità per marketers e aziende.

 Non è più l’uomo che si adatta alla tecnologia, è la tecnologia che si adatterà all’uomo.

Nei film di fantascienza abbiamo spesso incontrato intelligenze artificiali con le quali i personaggi si confrontano vocalmente. Molti ricorderanno il computer di bordo di Star Trek o la scena di Star Trek 4 in cui il ritorno di Montgomery Scott della USS Enterprise agli anni ‘90 lo vede cimentarsi con l’obsoleta tastiera.

A bordo dell’USS Enterprise l’interazione vocale ha sempre fatto da padrone. Ecco il primo voice assistant di Star Trek. Correva l’anno 1983.  

Ma se è vero che questa è scienza e non fantascienza (cit.), torniamo con i piedi sulla Terra e fermiamoci un attimo a guardarci indietro – ma neanche troppo – per accorgersi come interfacce e strumenti tecnologici si rinnovino quasi ogni decade.

Ripercorriamo i vari momenti con alcune immagini che hanno segnato la storia dell’informatica e della comunicazione.
I layout testuali dei primi terminali degli anni ‘70, riservati a utenti esperti, hanno fatto posto alle interfacce visuali che hanno rivoluzionato i computer rendendoli accessibili a tutti, aprendo il mercato del personal computer.

VT100, introdotto nell’agosto del 1978 dalla Digital Equipment Corporation (DEC) è stato uno dei primi terminali a supportare codice ANSII per il controllo del cursore.

Come dimenticare (no, non è possibile!) Lisa, il primo personal computer realizzato da Apple con intertaccia grafica (GUI) “ispirata” al progetto Alto di Xerox, al quale dobbiamo anche l’ideazione del primo mouse.

Il web ha ulteriormente cambiato le regole del gioco azzerando le distanze comunicative e consentendo a chiunque di effettuare operazioni di acquisto, inviare messaggi e interagire con altri utenti o aziende da qualsiasi parte del mondo. Correva l’anno 2000 quando la moda dei primi smartphone ha permesso a ciascun cittadino, utente, cliente e paziente di avere un computer in tasca e accedere a servizi e opportunità in qualsiasi momento della giornata. 

Con gli assistenti vocali la tecnologia, dopo le schermate nere dei terminali per i quali occorreva apprendere comandi e linguaggi complessi, evolve e arriva finalmente a “parlare il linguaggio” dell’uomo.
Entra nelle case degli utenti, si integra nei computer di bordo delle autovetture per interagire ad esempio con il garage, permette di accendere o spegnere le lampadine attraverso comandi vocali, o di cambiare canale o cercare determinati programmi sul televisore.

Non ci sono più dubbi: l’era dell’interazione vocale è iniziata, parola di capitano Kirk!

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